Vent'anni di Futa

campagna di raccolta di scritti - per un archivio di memoria corale su vent'anni di rito culturale

inviate i vostri ricordi a ventifuta@archiviozeta.eu

Dal 2003, anno in cui mettemmo in scena I persiani di Eschilo, archiviozeta ha scelto il cimitero militare germanico del passo della Futa come TEATRO DI MARTE, come ‘scenografia di senso’ per il proprio lavoro artistico: per una riflessione contemporanea sull’essere, sulla memoria, sul principio responsabilità, sullo spazio, sulla natura, sulla parola.

Questo incredibile luogo non riconciliato, sospeso tra storia e paesaggio, ha guidato nel corso degli anni scelte drammaturgiche, etiche, estetiche: da Eschilo a Sofocle, da Karl Kraus a Pier Paolo Pasolini, da Julio Cortàzar a William Shakespeare, da Fëdor Dostoevskij a Thomas Mann.

Giunti al traguardo dei vent’anni di lavoro culturale ‘in quota’, vorremmo coinvolgere tutte e tutti voi, spettatrici e spettatori che nel corso del tempo avete attraversato e affrontato insieme a noi i venti della Futa, in una riflessione collettiva.

Abbiamo deciso di raccogliere testimonianze, ricordi, pensieri, racconti, sensazioni con lo scopo di creare un archivio di memoria corale che possa raccontare in modo polifonico questo rito culturale.

Vi chiediamo quindi di inviare i vostri scritti a ventifuta@archiviozeta.eu

Non ci sono limiti né nella forma né nel contenuto. In prosa, in poesia, un breve fulmineo ricordo, una accurata descrizione, un pensiero a caldo, un’immagine che riaffiora dopo molto tempo…

Gli scritti, dopo una cura redazionale, verranno resi pubblici in digitale e/o in forma cartacea in un catalogo che ripercorrerà tutti gli spettacoli realizzati da archiviozeta al Futa Pass.

Gli scritti saranno pubblicati con il nome e cognome dell’autrice/autore. Qualora si volesse mantenere l’anonimato si prega di specificarlo nel corpo della mail. Sarà nostra cura non rendere pubblico in nessun modo e in nessuna occasione l’indirizzo e-mail.