IO PARLO DAI CONFINI DELLA NOTTE

tutte le poesie di Forugh Farrokhzad

17 maggio 2024 ore 18.30 - AULA MAGNA, PADIGLIONE 4 - POLICLINICO SANT’ORSOLA, BOLOGNA

archiviozeta e Fondazione Sant’Orsola

in collaborazione con

Comune di Bologna – settore cultura e creatività e Biblioteca Amilcar Cabral

nell’ambito del Patto per la lettura Bologna e Il maggio dei libri 2024

bookshop a cura di La confraternita dell’uva – libreria indipendente

venerdì 17 maggio 2024 ore 18.30 ingresso libero

Aula Magna del Padiglione 4  (Ginecologia), via Massarenti, 6 | Policlinico S.Orsola, Bologna

presentazione del libro Io parlo dai confini della notte

tutte le poesie di Forugh Farrokhzad (Bompiani, 2023)

incontro con il traduttore e curatore dell’opera Domenico Ingenito

e letture poetiche del laboratorio teatrale La cura delle parole

Io parlo dai confini della notte 

dal termine del buio 

e parlo 

dei confini della notte.

Se vieni a casa mia, caro, portami un lume 

e uno spiraglio da cui poi guardare 

la folla nel vicolo felice.

 

Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti hanno proposto al gruppo del laboratorio La cura delle parole di lavorare sulle poesie di Forugh Farrokhzad a gennaio 2024. La curiosità nei confronti di questa poeta, enigmatica e per lo più sconosciuta in Italia, è sorta da un bellissimo film che abbiamo visto al cinema nell’inverno 2023, distribuito in Italia con il titolo Kafka a Teheran, diretto da Ali Asgari e Alireza Khatami, il cui titolo originale (Āyehā-ye zamini) Versetti terrestri è il titolo di una poesia di Forugh Farrokhzad. Sempre nel 2023 è uscito il volume che raccoglie l’intera opera poetica curata e tradotta da Domenico Ingenito per Bompiani.

Abbiamo interpretato questa congiuntura come un segno e in questi mesi abbiamo indagato l’opera di questa meravigliosa poeta, ci siamo abbandonate alla forza viscerale e alla sofferenza che queste poesie portano con sé, ma anche alla bellezza e alla passione e tutte ci siamo innamorate di lei, anche grazie al bellissimo lavoro di traduzione in italiano.

Approfittiamo quindi di un breve soggiorno in Italia di Domenico Ingenito per invitarlo a Bologna a presentare il libro e il suo lavoro di studioso della lingua e della cultura persiana; in questa occasione il gruppo del laboratorio leggerà a voce alta alcune delle poesie scelte in questi mesi di lavoro.

Questo incontro è realizzato nell’ambito del laboratorio teatrale La cura delle parole che, giunto al suo decimo anno di attività, ha voglia di aprirsi con eventi pubblici e raccontare in concreto il proprio metodo e mostrare frammenti del lavoro con l’obiettivo di allargare la partecipazione ad un maggior numero di persone e raccogliere donazioni per le attività organizzate dalla Fondazione Sant’Orsola.

Forugh Farrokhzad nasce a Tehran nel 1934 e muore in un incidente d’auto, sempre in Iran, nel 1967. Si sposa giovanissima, poi lascia il marito per dedicarsi interamente alla scrittura e all’arte, sia in patria che in Europa. Nel 1963 scrive e dirige un corto di venti minuti, La casa è nera, ambientato in un lebbrosario, che accende un vivissimo interesse nel mondo cinematografico, mentre le sue raccolte poetiche suscitano scandali ed entusiasmi in un Iran ancora fortemente legato alla tradizione. L’ultimo libro pubblicato in vita, Una rinascita, è considerato un capolavoro del modernismo persiano.

In un brevissimo arco di vita Forugh Farrokhzad ha lasciato un segno profondo nella cultura non solo del suo paese ma di tutto il mondo: paragonata ad Anna Achmatova e Sylvia Plath, celebrata come una figura di rottura e ribellione, è stata traduttrice e cineasta, ma soprattutto una grandissima poetessa. Letta oggi, nel clima di persecuzione che circonda le donne iraniane impegnate a cambiare le regole del loro mondo, suona come una straordinaria anticipatrice, ma è stata ed è un’artista senza tempo e fuori dal tempo, che ha vivificato la nobilissima tradizione poetica del suo paese raccontando passione e dolore, tormenti intimi e sussulti dell’anima. I suoi versi sono stati a lungo banditi in Iran, pur circolando sempre sottobanco, e sono tuttora fortemente censurati. Questa edizione curata e tradotta da Domenico Ingenito è la prima al mondo a raccogliere la sua intera opera poetica sia in persiano che in traduzione.

Domenico Ingenito è Associate Professor of Iranian Studies and premodern Persian Literature alla UCLA University of California, Los Angeles, Bahari Fellow in Persian Arts of the Book (Bodleian Libraries, University of Oxford). I suoi interessi di ricerca si concentrano sull’Iran antico e medievale, sulla poesia persiana, sulla cultura visiva dell’Iran e dell’Asia centrale, sugli studi di genere e sulle traduzioni e sulla cultura manoscritta premoderna.

 

LA CURA DELLE PAROLE

è un laboratorio teatrale di archiviozeta e Fondazione Sant’Orsola

rivolto a pazienti, personale e familiari di oncologia

diretto e condotto da Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni

coordinamento dott.ssa Lucia Polpatelli (medico psico-oncologa)

in collaborazione con il prof. Pier Andrea De Iaco (chirurgo, oncologo)

maggiori info per sostenere questo progetto:  https://fondazionesantorsola.it/progetti/la-cura-delle-parole/