Quel tempo ritrovato tra scultura e poesia

Roberto Incerti | 17/05/2011 | la Repubblica

ROBERTO INCERTI

ALLA ricerca del tempo perduto.
Una tragedia classica per raccontare le tragedie nostre contemporanee.
Da stasera al 5 giugno, alle 18 della sera va in scena al Teatro Romano di Fiesole Edipo Re di Sofocle.
Molti sono i motivi per parlare di un evento.
Le scenografie sono di un grande scultore contemporaneo come Antonio Crivelli che in questo momento è protagonista sempre a Fiesole della mostra // verso del tempo (Area archeologica e in piazza Mino fino al 30 agosto).
Archivio Zeta— gruppo toscano guidato dai registi allievi di Ronconi Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni—che da dieci anni parla di contemporaneità attraverso spettacoli classici, esibendosiin luoghi atipici come cimiteri, musei d’arte contemporanea esiti archeologici.
La rigorosa traduzione in versi contemporanei è opera dello studioso Federico Condello.
Lo spettacolo si avvale anche di quattro poesie di Paolo Fabrizio Iacuzzi che lui stesso leggerà.
C’è poi un compleanno da celebrare: il Teatro Romano di Fiesole fu inaugurato cento anni fa proprio da un Edipo re interpretato da Gustavo Salvini.
Il capolavoro di Sofocle racconta la fragilità dell’esistenza umana.
Come spiega Antonio Crivelli «Edipo re fotografa la duplicità dell’essere umano.
Racconta le contraddizioni della vita, di come il destino può rovinare i sogni, del conflitto che c’è fra predestinazione e libertà di pensiero».
Edipo, re carismatico ed amato, nel breve volgere di un giorno viene a conoscenza dell’orrenda verità del suo passato: senza saperlo ha ucciso il proprio padre per poi generare figli con la propria madre.
Edipo reagisce accecandosi.
Sempre Crivelli dice: «La mia scenografia è divisa in tre parti ed è il simbolo del passare del tempo.
Il tempo passato è collocato nelle vestigia del tempio etrusco ed è rappresentato da dei macigni che si muovono come fossero ombre in un film espressionista.
Il futuro si svolge nelle Terme romane: è un luogo di incertezza, di evaporazione.
Siamo fra marmi rossi di Francia, fra figure appena accennate che diventano le proiezioni dei nostri pensieri: sono sogni che sembrano sciogliersi come candele.
Nel mezzo c’è il presente rappresentato da una grande porta di acciaio alta 3 metri e larga 6, con 12 formelle di terracotta che rappresentano le varie scene deU’Edipo, la duplicità dell’animo umano».
I registi spiegano: «Conoscere equivale soffrire: moltomegliopassarelavitaadaspettareGodot.non a caso nel nostro Edipo re ci sono moiri riferimenti beckettiani.
I tre attori interpretano tutti i personaggi della tragedia».
A Fiesole ci sono già molte richieste: pubblico teatrale certo, ma anche molti studenti dei licei toscani che finalmente potranno — dopo averla tante volte letta—vedere recitata integralmentequestafondamentaletragedia di Sofocle.

Teatro Romano, via Portigiani 1 a Fiesole da oggi al 5 giugno (lunedì e martedì riposo) ore 18: euro 20, info 055/5961293