Sofocle s’è fermato alla Futa

Brunella Torresin | 20/07/2007 | La Repubblica

Antigone erra fra le tombe tedesche così Sofocle s’è fermato alla Futa

Ai mille metri del passo, dove corse la sanguinosa Linea Gotica, le 27 repliche della Trilogia tragica. Fino al 19 agosto

BRUNELLA TORRESIN

PASSO DELLA FUTA — L’orario d’inizio è 18.15: non c’è illuminazione artificiale, perciò gli attori recitano la Trilogia Tragica — / Persiani, Sette contro Tebe, Antigone—con la luce naturale, che in questi giorni a quell’ora è ancora intensa, e poi man mano si attenua verso la fine dello spettacolo, e sempre più avvicinandosi al 19 agosto, la datadell’ultima replica. È necessario prenotare: lo si fa telefonando al numero 334 9553640. Non è un teatro come un altro, la scena naturale del Cimitero Germanico al Passo della Futa, nel Comune di Firenzuola, al confine tra Emilia e Toscana. È una montagna scandita da un muro lungo duemilametri che sale a spirale, costellata dalle lapidi dei 32 mila soldati tedeschi uccisi sulla Linea Gotica, che tagliò in due l’Italia durante l’ultimo con- flitto mondiale. Il muro termina in un triangolo verticale, alto una dozzina di metri, simile ad una vela, che sa- le verso il cielo, a 952 metri di altitudine, Il Cimitero Militare Germanico, co- struito tra il 1962 e il 1965 da Dieter Oesterlein, è il maggior sacrario tedesco in Italia. Lo si raggiunge percorrendo la statale della Futa, che collega Bologna a Firenze, o, in autostrada, uscendo al casello di Roncobilaccio. Non tace le atrocità di cui si macchiò l’esercito tedesco, urla l’insensatezza di tutte le guerre. Dal 2003, in estate, il Cimitero è teatro naturale delle rappresentazioni delle antiche tragedie greche, curate nel progetto produttivo e nella regia di Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni di Archivio Zeta. Gli spettatori, in numero limitato dalla particolarità del luogo, salgono su, fino alla Futa, da ogni luogo della pianura e dell’Appennino, e guardano e ascoltano, seguendo i passi, i corpi e le voci degli attori. Ha scritto Cesare Pavese—ed è il passo scelto da Archiviozeta per introdurre il progetto—che «Se un ignoto,un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l’ha sparso. (…) Ci si sente umiliati perché si capisce — si tocca con gli occhi—che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato. Per questo ogni guerra è guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione». Quest’anno il ciclo della Linea Gotica è davvero straordinario, perchè vengono riprese tutt’e tre le tragedie allestite nelle scorse estati, in alternanza: Antigone di Sofocle oggi e domenica 29 luglio, e poi di nuovo l’I, 4,7,10,13,16 e 19 agosto. IPersianidi Eschilo domani, il 27 e il 30 luglio, e poi ancora il , 5,8,11,14 e 17 agosto. Sette contro Tebe, di Eschilo, il 28 e 31 luglio, il 3, 6,9,12,15 e 18 agosto. Sono i pilastri del pensiero occidentale: la tragedia dei vinti (IPer- siani), la tragedia dei fratelli e della guerra civile (Settecontro Tebe), la tragedia della disobbedienza (Antigone). E sono rappresentazioni impegnative: coinvolgono un numero consistente di attori e attrici. Il Cimitero accoglie venti- sette repliche in tutto, fino al 19 agosto. Le tragedie saranno quin- di riprese, a fine agosto, al teatro greco di Tindari, in provincia di Matera, e di Segesta, in provincia di Trapani. Il Progetto Linea Gotica si è realizzato e si realizza sotto l’Alto Patronato di due presidenti della Repubblica, Ciampi e Napolitano. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.archiviozeta.eu.