«Requiem Antigone» in scena la marcia per le vittime di covid
03/10/2020
Massimo Marino
Requiem Antigone
La luce delle fiaccole scorterà nel buio della notte, le parole e i suoni cercheranno di compiere quell’impresa difficile che è lo sguardo sull’abisso, la consolazione dalla morte. Oggi alle 18 al Cimitero San Cataldo di Modena, l’azione «Requiem Antigone» di Archivio Zeta, un compianto per le vittime della pandemia.
E saranno ancora le fiaccole, con i suoni di Patrizio Barontini e le parole di Sofocle riscritte da Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, a traghettare verso l’apparizione della luce, domani all’alba, alle 6, nello stesso luogo.
Con questo rito si apre un’edizione straordinaria dal festival modenese «Periferico», un’invenzione del Collettivo Amigdala che da qualche anno in maggio presentava progetti di rivitaiizz
tìstica del Villaggio Artigiano di Modena Ovest, una zona produttiva della città via via negli anni abbandonata.
Archivio Zeta riprende la storia dell’eroina greca contro lo stato Vsanno, variamente declina, con scopi di rinfocolare lì coscienza politica nel tempo, con Brecht che ne fece una combattente antinazista, Mito Rau che di recente l’ha trasformata in una campionessa dei diritti degli indios dell’Amazzonia, gli stessi Archivio Zeta che le hanno fatto indossare le vesti di lutto per i morti nella traversata del Mediterraneo. Ora la compagnia bolognese chiama a raccolta «per un’azione teatrale, una marcia desolata, una processione addolorata, un rito culturale catartico di elaborazione del lutto collettivo per dare simbolicamente sepoltura ai morti di coronavirus», quelli che hanno abbandonato la vita senza neanche le lacrime dei parenti.
Sarà questo il primo atto di un festival che, dopo aver rinunciato al solito periodo di maggio, troppo sotto il lockdown, quest’anno sceglie di distendersi nel tempo fino alla fine di novembre con laboratori, mostre, film, azioni teatrali e invenzioni comunitarie, dilagando dal Villaggio Artigiano a altri spazi della città.
L’appuntamento successivo, martedì 6, vede il collettivo Dom-, famoso per azioni nel paesaggio, avviare il laborato-rio «Giardino presagio». Consiste nel trasformare in giardino un campo abbando-nato adiacente all’OvestLab, l’ex officina meccanica del Villaggio trasformata in open space multidisciplinare. Sarà un lavoro partecipato, con di-scussioni sull’idea di giardino e di arte pubblica, con una festa di inaugurazione in primavera. Masque Teatro presenterà lo spettacolo Kiva, si vedranno film «clandestini» sulla via Emilia, si rifletterà sul teatro in carcere di Armando Punzo e su due attivisti come Alex Langer e Alessandro Leogrande, si vedranno lavori per un solo spettatore e esperimenti sulla lingua. Info: www.perifericofestivaLit.

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