PAROLE DI guerra e PACE

8 - 9 - 15 - 29 - 30 novembre ore 17 - Museo Civico Archeologico, Bologna

via dell’Archiginnasio, 2 – Bologna

Le parole dei vinti, le parole dell’ospitalità, le parole degli esuli: ripartiamo dalle macerie di Troiane di Euripide e dalla richiesta di diritti di Supplici di Eschilo, tre riflessioni che a partire dalla letteratura antica arrivano a toccare l’attualità affrontando temi quali le guerre e le migrazioni. Un ciclo di visite al Museo Civico Archeologico di Bologna con letture teatrali a cura di archiviozeta: un dialogo tra gli oggetti in mostra e le tragedie di Euripide e Eschilo.

sabato 8 e domenica 9 novembre ore 17

LE PAROLE DEI VINTI: Euripide – LE TROIANE

visita con Anna Dore, Museo Civico Archeologico

letture a cura di archiviozeta

con Gianluca Guidotti, Francesca Mazza, Enrica Sangiovanni

sassofono Giulia Carriero

prenotazione obbligatoria: https://ticket.midaticket.it/museoarcheologicobologna/Events

visita guidata+ingresso museo+reading: intero 15€ – ridotto Card Cultura 10€

Messa in scena nelle Grandi Dionisie del 415 a.C., nell’imminenza di una ripresa del conflitto fra Atene e Sparta e della spedizione in Sicilia e all’indomani dell’uccisione di tutti gli uomini di Melo e alla deportazione di donne e bambini perpetrate da Atene, la tragedia è stata letta come un “accorato appello rivolto agli Ateniesi” per un’attenta riflessione sulle decisioni riguardanti la guerra. Dominata dalla figura di Ecuba, narra il momento in cui, nei pressi della città data alle fiamme, le donne troiane attendono le decisioni dei guerrieri Achei sulla loro sorte e sono costrette ad assistere agli ultimi, efferati gesti dei vincitori, come l’uccisione del piccolo Astianatte, scagliato dall’alto delle mura.

 

sabato 15 novembre ore 17

XENIA – LE PAROLE DELL’OSPITALITÀ: CLASSICI CONTRO IN AZIONE AL MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO DI BOLOGNA

incontro con Alberto Camerotto – Università Ca’ Foscari Venezia, Silvia Bigai – Aletheia/Ca’ Foscari Venezia, Marcella Farioli – Université Paris-Est Creteil/Modena)

ingresso libero fino ad esaurimento posti, prenotazione consigliata

Nel 2016 Classici Contro ha promosso un programma di azioni e iniziative sul tema della xenia da cui è nata anche una pubblicazione. Queste le parole che introducevano il progetto: “Da tremila anni abbiamo qualche risposta, noi tutti, noi cittadini d’Europa. Basta rileggere l’Odissea di Omero. Basta vedere le Supplici di Eschilo. C’è tutto, ogni problema. Cominciano da qui le discussioni dei nostri Classici Contro. Il titolo Xenia significa «ospitalità», ma contiene accoglienza, rispetto, attenzione, amicizia, generosità, e tutto ruota attorno – sempre nella stessa parola antica – a chi è straniero, diverso e lontano da noi, fuggitivo da tutto ciò che era, esule dalla sua terra, profugo dalla sua casa.”.
A quasi 10 anni da quel progetto, abbiamo chiesto ad Alberto Camerotto e ai suoi collaboratori di Classici Contro di tornare su questa parola, lasciandosi provocare anche dagli oggetti delle nostre collezioni.

 

sabato 29 e domenica 30 novembre ore 17

LE PAROLE DEGLI ESULI: Eschilo – LE SUPPLICI

visita con Anna Dore, Museo Civico Archeologico

letture a cura di archiviozeta

con Gianluca Guidotti, Andrea Maffetti, Sofia Longhini, Enrica Sangiovanni

sassofono Giulia Carriero

prenotazione obbligatoria: https://ticket.midaticket.it/museoarcheologicobologna/Events

visita guidata+ingresso museo+reading: intero 15€ – ridotto Card Cultura 10€

Messa in scena forse nel 463 a.C., la tragedia, parte di una trilogia non conservata, narra della vicenda delle 50 figlie di Danao costrette a trovare rifugio dall’Egitto ad Argo, terra d’origine della loro stirpe, per sfuggire ad un matrimonio incestuoso con i cinquanta cugini, figli del re Egitto.
Il re di Argo Pelasgo, assieme ai suoi concittadini, si trova davanti alla scelta di ottemperare alle norme non scritte dell’ospitalità e di rispettare Zeus protettore dei supplici esponendosi ad una probabile guerra con gli Egiziani, o di negare l’accoglienza alle supplici.
“… come le Danaidi … supplici erranti premono per aprire ciò che è chiuso, mettono in tensione la realtà da cui provengono con quella in cui arrivano, ma mettono anche in gioco gli equilibri intrinseci delle società che li accolgono e il rapporto dei governanti con i governati, minacciano la sicurezza interna ed esterna. I sovrani a cui rivolgono la loro supplica sono consapevoli dei rischi che l’accoglienza comporta. Pelasgo, a capo della democrazia nascente, più degli altri misura il pericolo che la sua comunità può correre, si interroga, prende le misure e decide infine di predisporre il suo popolo a votare nel rispetto del sacro precetto e del diritto umano di ospitalità” (A. Beltrametti).

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