Metafisica

un progetto di residenza artistica di Archivio Zeta

Primo Levi - Goffredo Parise - Italo Calvino

Metafisica

un progetto di residenza artistica di Archivio Zeta
Primo Levi - Goffredo Parise - Italo Calvino

Gli uomini, sia in principio sia ora, hanno cominciato a esercitare la filosofia attraverso la meraviglia. In principio esercitarono la meraviglia sulle difficoltà che avevano a portata di mano; poi progredendo così poco alla volta, arrivarono a porsi questioni intorno a cose più grandi, per esempio su ciò che accade alla luna, al sole e agli astri e sulla nascita del tutto.

Aristotele, Metafisica

metafisica è un progetto di
Gianluca Guidotti, Enrica Sangiovanni
incontri a cura di Rossella Menna
coordinamento Luisa Costa
assistenza tecnica Antonio Rinaldi e Andrea Sangiovanni
foto di Franco Guardascione
grafica Web Logo Design

in collaborazione con
Ert – Emilia Romagna Teatro Fondazione
Arena del Sole
Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole
Libreria Modo Infoshop di Bologna
Libreria Coop Zanichelli di Bologna 

con il sostegno di
Regione Emilia Romagna

In filosofia il termine metafisica μετά τα Φυσικά, metá ta physiká ebbe un’origine accidentale: deriva dalla catalogazione dei libri di Aristotele, nella quale la trattazione dell’essenza della realtà fu collocata dopo (in greco μετά, meta) quella della natura, che era la fisica. Il prefisso meta assunse poi il significato di al di là, sopra, oltre.

Abbiamo deciso di definire questa residenza metafisica perché, studiando, citando e recitando le parole di tre grandi autori italiani del ‘900, Primo Levi, Goffredo Parise e Italo Calvino, vorremmo provare a porre, a noi stessi e alla comunità, domande di filosofia, etica ed estetica, sulla memoria, sul potere, sul prestigio, sulla violenza, sull’uomo, sulle cose, sull’Altro. Infatti per noi META, a partire dal 2011, è diventato acronimo di Memoria Educazione Teatro Azione, un progetto teatrale e educativo ideato e sperimentato da Archivio Zeta insieme alla Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole.

Tra incontri, prove, laboratori e libri, per tre sere a settimana Archivio Zeta presenterà alla città anche tre spettacoli. Durante la prima settimana metafisica sarà presentato il laboratorio/spettacolo La zona grigia, un esperimento di memoria attiva da I sommersi e i salvati di Primo Levi, prima produzione META (2011). Durante la seconda settimana andrà in scena L’uomo e le cose, ceneri di logica e morale dal crematorio di Goffredo Parise, seconda produzione META (2014), nato in occasione del settantesimo anniversario dell’eccidio di Marzabotto. La terza settimana presenteremo un primo studio, elaborato proprio nel corso della residenza alle Moline, di Montezuma, un dialogo storico sulla conquista dell’Altro da Italo Calvino.

Il teatro di Archivio Zeta è fondato su una relazione così ostinata e imprescindibile con la complessità della poesia e del mito, che perfino il gesto silenzioso e la costruzione dello spazio nascono necessariamente dal corpo a corpo con un testo: come esito naturale, ma mai disinvolto, del faccia a faccia con il logos originario. Non stupirà, dunque, che gli ospiti speciali di metafisica siano scrittori e critici letterari: esperti di parole.

La domenica pomeriggio, al Teatro delle Moline, si sono avvicendati rispettivamente Martina Mengoni, Matteo Marchesini, Silvio Perrella e Lorenzo Pavolini. A loro, al termine dello spettacolo, è stato affidato il compito di approfondire e spostare la visione, di porre e ricevere domande, di aggiungere conoscenza e pensiero.

La zona grigia

un esperimento di memoria attiva

25 novembre ore 20.30 – 26 novembre ore 20 – 27 novembre ore 16.30

da I sommersi e i salvati di Primo Levi

diretto e interpretato da Enrica Sangiovanni, Gianluca Guidotti

produzione Archivio Zeta e Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole

progetto META / MemoryEducationTheatreAction

La zona grigia è un esperimento di teatro e di educazione alla memoria attiva. Partendo dall’ultimo libro che Primo Levi ci ha lasciato, I sommersi e i salvati, e in particolare dal capitolo La zona grigia, cuore discusso e snodo di tutto il pensiero di Levi, inizia in forma teatrale il racconto della vicenda umana, politica e morale di Chaim Mordecai Rumkowski, presidente del ghetto di Łódź, autocrate e complice del nazismo, personaggio che Levi assume come simbolo per farci riflettere sulla zona grigia.

Lo spazio della narrazione è un cerchio all’interno del quale i partecipanti vedono dipanarsi attraverso oggetti, foto, carte, brani di discorsi pubblici, il mondo e l’umanità del ghetto di Łódź negli anni della seconda guerra mondiale. Ci concentriamo su questa storia perché la vicenda di Rumkowski pone una serie di problemi legati alla vuota retorica del “Male Assoluto” oppure dell’ “Inferno”, del “Mai Più”, tutti stereotipi e semplificazioni di un dibattito che tende ad estremizzare i termini per meglio tranquillizzare e quindi deresponsabilizzare.

Domenica 27 novembre dopo lo spettacolo incontro con Martina Mengoni

Martina Mengoni, nata a Pontedera nel 1985, è studiosa e saggista. Già laureata in filosofia a Pisa e dottore di ricerca presso la Fondazione San Carlo di Modena, è perfezionanda in Letteratura moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa con un progetto di ricerca su I sommersi e i salvati di Levi. Tra i suoi saggi sull’autore si ricordano Variazioni Rumkowski. Sulle piste della zona grigia (2011), Doktor Primo Levi (2014), ed Epifania di un mestiere. La corrispon- denza etnografica tra Primo Levi e Claude Lévi-Strauss (2015). Nel 2016 ha tenuto l’ottava Lezione Primo Levi organizzata dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi, in pubblicazione per Einaudi nella primavera 2017.

L’uomo e le cose

ceneri di logica e morale dal crematorio di Goffredo Parise

2 dicembre ore 20.30 – 3 dicembre ore 20 – 4 dicembre ore 16.30

diretto e interpretato da Enrica Sangiovanni, Gianluca Guidotti

e con la partecipazione di  Andrea Sangiovanni

musica Patrizio Barontini e Johann Sebastian Bach

produzione Archivio Zeta e Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole

Il nazismo è nella vita quotidiana

Goffredo Parise

Due dialoghi astratti. Siamo oltre la combustione della psiche, le macerie, la fine, siamo già alle ceneri, alla chirurgica e demonica violenza intellettuale dell’uomo sull’uomo, cremazione morale della sua essenza, sostituto ovvero transfert contemporaneo dell’eliminazione del più debole, dell’inadatto o inadattabile alle morali. Si dibatte dell’uomo e delle cose, degli uomini diventati cose, di poligoni di tiro, di bersagli e di armi. Parise pubblicò Il crematorio di Vienna nel 1969. Abbiamo deciso di lavorarci anche perché totalmente rimosso dalla cultura italiana, mai più ripubblicato e attualmente fuori catalogo. È invece una meditazione lucidissima sulla barbarie in atto, sulla violenza che regola i rapporti, una diagnosi spietata della nostra tecnocrazia, della nostra discarica morale e materiale.

Le foto in scena sono tratte da un reportage di Franco Guardascione, realizzato nel 2014 in una discarica abusiva di Barra, Napoli.

Domenica 4 dicembre dopo lo spettacolo incontro con Matteo Marchesini

Matteo Marchesini, nato a Castelfranco Emilia nel 1979, è scrittore, poeta e critico letterar- io. Tra le sue pubblicazioni le poesie di Marcia nuziale (Scheiwiller 2009), le satire di Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi (Pendragon 2010), i saggi letterari di Soli e civili (Edizioni dell’Asino 2012), la raccolta di poesie Cronaca senza storia (Elliot 2013), la raccolta di saggi Da Pascoli a Busi. Letterati e Letteratura in Italia (Quodlibet 2014) e il romanzo Atti mancati (Voland 2013), entrato nella dozzina del premio Strega. Dirige la collana I Chiodi di Pendragon Edizioni e collabora, tra gli altri, con Radio Radicale, Il Foglio e il Sole 24 ore.

Montezuma

un dialogo storico sulla conquista dell’Altro

9 dicembre ore 20.30 – 10 dicembre ore 20.00 – 11 dicembre ore 16.30

primo studio sui materiali messicani di Italo Calvino

diretto e interpretato da Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti

Una partita a bocce che ha in palio una posta immensa. Un dialogo tra l’uomo bianco e l’imperatore degli Aztechi, tra l’Io di una civiltà che da millenni conosce e usa i meccanismi del potere e che ha visto molti imperi sorgere, diventare invincibili, crollare e l’Altro che ha fondato sugli altipiani del Messico un impero piramidale tutto a gradini, e dove ogni bassorilievo, ogni mosaico di piume significa qualcosa che significa qualcosa che a sua volta significa qualcosa. Basta che lo sguardo dell’uomo bianco si posi su quelle infinite scale perché tutto riveli crepe e il crollo, la fine del mondo, abbia inizio. Una partita ancora aperta, che oggi verifichiamo essere quanto mai tragica e irreparabile, carica di appropriazione e distruzione, di rapacità e sangue. Tra queste rovine messicane si aggira il Montezuma di Calvino che ha in sé un’attitudine perplessa e ricettiva che sentiamo vicina e attuale, come quella dell’uomo che nella crisi dei suoi sistemi di previsione cerca disperatamente di tenere gli occhi aperti, di capire.

Domenica 11 dicembre dopo lo spettacolo incontro con Lorenzo Pavolini e Silvio Perrella

Silvio Perrella, nato a Palermo nel 1959, è scrittore e critico letterario. Vive e lavora a Napoli ed è autore di Calvino (Laterza 1999) finalista del Premio Viareggio, Fino a Salgareda – La scrittura nomade di Goffredo Parise (Rizzoli 2003), di Giùnapoli (Neri Pozza 2006), di In fondo al mondo. Conversazione in Sicilia con Vincenzo Consolo (Mesogea, 2014) e di Doppio scatto (Bompiani 2015), Addii, fischi nel buio, cenni (Neri Pozza 2016). Tra i riconoscimenti si segnalano i premi Bilenchi, De Sanctis e Rugarli. Ha curato l’edizione del Meridiano dedicato alle opere di Raffaele La Capria (Mondadori 2003) e collabora, tra gli altri, con Il Mattino, L’indice dei libri del mese, e dirige la rivista Mesogea. Segni e voci dal Mediterraneo.

Lorenzo Pavolini, nato a Roma nel 1964, è scrittore e autore di programmi radiofonici. È stato caporedattore della rivista Nuovi Argomenti. Tra le pubblicazioni: Accanto alla tigre (Fandango 2010) finalista del Premio Strega, vincitore del Premio Mondello e del Biografilm Books Award, Tre fratelli magri (Fandango 2012), Si sente in fondo? Avventure dell’ascolto (Ediesse, 2013). Ha curato, tra l’altro, l’edizione integrale delle Interviste impossibili (Donzelli 2006). Collabora con Radio3Rai per le trasmissioni Zazà, Tre soldi, Wikiradio e Ad alta voce.

Il Novecento va in scena, nel nuovo lavoro di Archivio Zeta

METAFISICA | di Massimo Marino | 13/01/2017 | Left

Metafisica Primo Levi / Goffredo Parise / Italo Calvino

dal 21 nov al 11 dic 2016 - Teatro Delle Moline – Bo