Dalla musica al teatro, una selezione degli eventi in programma in città per decidere, anche all’ultimo minuto, come trascorrere la giornata e la serata

Attraversare la città dall’alba al crepuscolo, farlo lungo il decumano romano, da Levante a Ponente, la via Emilia, ascoltando i versi dell’Iliade, o meglio gli ultimi canti, che narrano il ritorno alla guerra del Pelide dopo la morte di Patroclo. «È la parte più drammatica, meglio nota come l’Achilleide, sono i canti che narrano la decisione di Achille di riprendere le armi. È anche la parte in cui vita e morte più si intrecciano» dicono Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, ovvero Archivio Zeta, che dopo gli spettacoli allestiti al Passo della Futa e la tragedia greca tornano a Omero, con “Iliade, il poema della forza” all’interno del cartellone di Best – La cultura si fa spazio”. I versi omerici andranno in scena domenica 9 e 16 luglio in una maratona scandita in quattro episodi della durata di circa 50 minuti. L’inizio è già epico: alle 4.30 al Bologna War Cemetery, il poco noto camposanto dei caduti inglesi affianco a quello dei polacchi a San Lazzaro per ascoltare alla luce dell’Aurora “dalle dita rosate” la fabbricazione dello scudo di Achille. Alle 8.30 la scena si sposta al Sant’Orsola, nel sotterraneo del padiglione 23, è qui che vedremo lo Scamandro, il fiume sacro di Troia assumere un volto umano per infuriarsi con Achille e la sua eccessiva violenza. «Sono tutti luoghi non casuali – osserva Guidotti – che hanno a che fare con malattia, morte, guerra, vita».

L’appuntamento successivo è alle 18.30 nel parco antistante il Mast in via Speranza 42 per il celebre duello tra Achille ed Ettore, che si conclude con la morte dell’eroe troiano. Per dargli l’addio, l’ultima sepoltura, ci si sposta alle 20.30 sulle sponde del fiume Reno, dove tra maschere e figure nere, come nei vasi attici, udiremo la straziante supplica di Priamo che chiede la restituzione del corpo del figlio. «Ci siamo affidati – spiega Sangiovanni – alla traduzione di Rosa Calzecchi Onesti, voluta da Cesare Pavese subito dopo il secondo conflitto mondiale, quando parlare di guerra era particolarmente doloroso e vivo. L’altra guida è stata Simone Weil, le cui parole introdurranno ogni episodio, a partire dal suo saggio “Iliade, il poema della forza” e poi nostro nume tutelare è il maestro Mimmo Cuticchio». Ad accompagnare le diverse messe inscena saranno invece le musiche di Patrizio Barontini, eseguite dal vivo senza amplificazione. Il biglietto costa 30 euro per l’intera maratona, ma si possono anche acquistare biglietti o per la mattina o per il pomeriggio al costo di 20 euro. Prenotazione obbligatoria: 334 9553640, www.archiviozeta.eu